giovedì 29 novembre 2007

Felicità e denaro.

Il quesito è banale e stranoto: I soldi danno la felicità? Ci stavo riflettendo in questi giorni, forse non avendo di meglio da fare... La società occidentale ha stabilito le regole della nostra vita per noi. Ne siamo permeati fin dalla nascita e durante la formazione della nostra personalità non possiamo prescindere dagli influssi che ci vengono dall'esterno. Il mondo in cui viviamo richiede a ciascuno di noi di stare all'interno di certe strutture sociali. Il primo inquadramento che abbiamo è il nostro lavoro, da quello siamo identificati e in quello siamo tenuti ad avere successo, perché ci hanno insegnato le serie di oltreoceano, costruite sull'ideale del sogno americano, che per essere felici bisogna essere "di successo". Ed una delle caratteristiche del successo è quella di riuscire a trarre dal proprio lavoro il massimo dei guadagni, quindi molti soldi. Sono questi che fanno la differenza tra la felicità e l'infelicità. Non voglio dire che non sia vero, anzi. Voglio solo sottolineare il fatto che non ne servono un'infinità per essere felici. Bastano quelli sufficienti per una vita dignitosa. Oltre spesso possono anche diventare un peso, un'eccessiva responsabilità, fonte di stress per chi non abbia la capacità di gestirli. Con questo non voglio dire che non servano, ma solo che non devono costituire lo scopo essenziale della nostra vita. Se dal lavoro che ci piace (questa è ciò che giudico importante, trascorrere le giornate facendo qualcosa che ci piaccia almeno un po') riusciamo a ricavare il massimo guadagno tanto meglio, ma credo che questo non debba mai andare a discpito del resto della nostra esistenza, la famiglia, gli affetti, gli amici.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Concordo, ormai soldi e successo sono più importanti di affetti, famiglia ed amici. Speriamo che ciò non ci porti allo scatafascio.