giovedì 29 novembre 2007

Felicità e denaro.

Il quesito è banale e stranoto: I soldi danno la felicità? Ci stavo riflettendo in questi giorni, forse non avendo di meglio da fare... La società occidentale ha stabilito le regole della nostra vita per noi. Ne siamo permeati fin dalla nascita e durante la formazione della nostra personalità non possiamo prescindere dagli influssi che ci vengono dall'esterno. Il mondo in cui viviamo richiede a ciascuno di noi di stare all'interno di certe strutture sociali. Il primo inquadramento che abbiamo è il nostro lavoro, da quello siamo identificati e in quello siamo tenuti ad avere successo, perché ci hanno insegnato le serie di oltreoceano, costruite sull'ideale del sogno americano, che per essere felici bisogna essere "di successo". Ed una delle caratteristiche del successo è quella di riuscire a trarre dal proprio lavoro il massimo dei guadagni, quindi molti soldi. Sono questi che fanno la differenza tra la felicità e l'infelicità. Non voglio dire che non sia vero, anzi. Voglio solo sottolineare il fatto che non ne servono un'infinità per essere felici. Bastano quelli sufficienti per una vita dignitosa. Oltre spesso possono anche diventare un peso, un'eccessiva responsabilità, fonte di stress per chi non abbia la capacità di gestirli. Con questo non voglio dire che non servano, ma solo che non devono costituire lo scopo essenziale della nostra vita. Se dal lavoro che ci piace (questa è ciò che giudico importante, trascorrere le giornate facendo qualcosa che ci piaccia almeno un po') riusciamo a ricavare il massimo guadagno tanto meglio, ma credo che questo non debba mai andare a discpito del resto della nostra esistenza, la famiglia, gli affetti, gli amici.

lunedì 19 novembre 2007

La malattia del secolo (scorso?)

In questo post vorrei parlare della malattia del secolo. L'Aids, direte voi. No, la depressione, che nel mondo occidentale colpisce una vasta parte della popolazione. E' il mare oscuro, su quale si interrogano numerosi esperti, psicanalisti, psicologi e psichiatri. La psicanalisi sta diventando un moda (anche la televisione ed il cinema aiutano a diffonderla), mentre i farmaci antidepressivi o calmanti sono entrati nella nostra vita di tutti i giorni. Molti iniziano a curarsi con loro e si ritrovano poi a dover fare i conti con una difficile dipendenza. Perché, pur se venduti legalmente in farmacia, queste medicine sono in realtà droghe a tutti gli effetti. Non voglio fare un discorso generale e dire che sono inutili, ma credo che se ne debba far risorso con minore frequenza e facilità. Negli Stati Uniti alcuni psicofarmaci sono stati somministrati anche a bambini, per curarli dalla sindrome di iperattività. Credo che quando ci si rivolge anche ai bambini ci vuole la massima cautela e attenzione. Ma non è questo il punto. La società di oggi ci vuole forti, scattanti, vincenti, pieni di energie e non ci concede tregua perché chi si ferma è perduto. Tutto ciò si trasforma in molto stress, che si accumula in noi e poi esplode magari in concomitanza di un evento traumatico. E data la facilità con cui questo oramai può avvenire, la depressione si sta diffondendo sempre più. Ci sono diverse teorie che distinguono le origini di questo male tra endogene ed esogene. Prima di iniziare una cura per squilibri chimici, direi che è meglio ricercare all'esterno, per escludere ogni altra possibilità. Sono a questo punto mi sembra giusto che un farmaco posso essere somministrato. Ma non sono un medico e esprimo solo il mio punto di vista.
Le droghe legali che si vendono in farmacia sono tanto diverse da quelle con cui si sballano i ragazzi il sabato sera? Penso che spesso questa società sia ipocrita e ci fornisca dei modelli che dobbiamo seguire a tutti i costi, anche rovinando la nostra vita. Il fumo e l'alcol hanno effetti devastanti per la salute ma sono legali e diffusissimi, così come calmanti o sonniferi. Di ogni cosa occorre considerare la giusta prospettiva e magari riflettere sulle influenze o sui condizionamenti che continuamente riceviamo e che ci danneggiano.

venerdì 16 novembre 2007

I Castelli Animati


Dopo undici anni di presenza sul territorio che dà il nome alla manifestazione, i Castelli Romani perdono il festival di Animazione fondato e diretto dal giornalista Luca Raffaelli. La dodicesima edizione, dal 28 Novembre al 2 Dicembre, si svolgerà, infatti, per la prima volta, negli studi di Cinecittà Campus, abbandonando il cinema Modernissimo di Genzano. Nel corso degli anni, questo festival ha portato alle porte di Roma esponenti molto importanti dell'animazione mondiale, tra i quali i giapponesi Rin Taro e Isao Takahada, Peter Lord e il nostrano Bruno Bozzetto. Il concorso nelle sue varie sezioni ha dato visibilità ad un settore della cinematografia che in Italia non è mai riuscito a decollare, e che, invece, all'estero sta vivendo un momento di fulgore, anche grazie alle innovazioni portate dalla Computer Grafic. Anche quest'anno, (il programma dettagliato non è ancora disponibile) saranno presentatati corto e lungometraggi provenienti da tutto il mondo, che si contenderanno i premi nelle varie sezioni. Come negli anni passati vi saranno importanti personaggi, come il regista del film dei Simpson e interessanti interventi. Da spettatore ho partecipato alla manifestazione molte volte e mi sono divertito a vedere film in anteprima, interessanti conferenze e cortometraggi in concorso. Ricordo molte anteprima, da Mononoke Hime, anime giapponese, a Galline in Fuga, dai creatori di Wallace and Gromit e la divertentissima conferenza con cui Bruno Bozzetto presentò il famoso Italia e Europa. Spero che anche quest'anno gli eventi siano interessanti e che il festival abbia quel minimo di risalto che merita.

martedì 13 novembre 2007

Resident Evil - Extinction


Arriva nelle sale italiane anche il terzo episodio della serie di film tratti dal famoso video gioco sui non-morti. La protagonista è ancora la modella Milla Jovovich, che impersona il progetto di modifica genetica di una industria senza scrupoli, la Umbrella Corporation. Se nel primo episodio della serie, il più riuscito, a mio parere, l'azione si svolgeva nei sotterranei segreti dei laboratori chimici e nel secondo in una sola città, ora il set è costituito da tutto l'ovest americano. Questo allargamento di orizzonti è dovuto al diffondersi rapido e distruttivo dell'epidemia che trasforma gli esseri trapassati in non-morti, zombie appunto, voracissimi di carne umana. Come per il secondo episodio, anche in questo caso siamo di fronte ad un film videogioco, costituito essenzialmente da scene spara-spara, anche se in questo caso si intravvede qualche sviluppo ulteriore della trama, che comunque rimane scarna e approssimativa. E il finale, al solito apre per gli episodi successivi, in una strana estensione megalomane. Lotte all'ultimo sangue, sparatorie, corse spettacolari, ingegneria genetica, mutazioni, questi gli ingredienti di questo film d'azione.

venerdì 9 novembre 2007

I'm back!!!

Più di un mese senza pubblicare un post? Che vita piatta che ho... :-p!!

Dopo tutto questo tempo non so davvero da dove cominciare. Ci sarebbero un sacco di cose interessanti di cui parlare...

Data la fase di stanca cinematografica (non sta uscendo un film decente ultimamente.. o sono io troppo distratto? Oh, se avete consigli fatevi avanti, o miei lettori!!), non ho trovato neppure un film da recensire. Ora che mi ricordo sono andato a vedere Resident Evil 3 ultimamente, quindi aspettatevi una bella recensione sul film video-gioco con la supermodellona sempre mezza nuda!!

L'attualità è davvero piatta. Che posso dire? L'informazione non merita più il mio interesse. Da quando i giornali non fanno altro che parlare di Mastella mi viene l'orticaria al solo sfogliarne uno. Ma è possibile che certa gente faccia parte del parlamento e del governo italiano? Stiamo ogni giorno peggio e non si fa altro che parlare di idiozie, sui giornali ed in televisione. Dei problemi reali ( non so il costo assurdo delle case dovuto alla speculazione edilizia, il precariato e la perdita del potere d'acquisto... solo per fare due esempi che mi stanno molto a cuore..) nessuno parla. Troppo occupati con le inutili beghe politiche e con i morbosi casi di cronaca, come insegnano ogni sera Vespa e Mentana. Ma una sana inchiesta su qualcosa di veramente interessante? L'altra sera, ad esempio, ci sono stati 3 programmi fotocopia, con lo stesso tema, praticamente in contemporanea. Si parlava del'argomento del momento, l'immigrazione straniera. Ha iniziato Ilaria "bella-voce" D'amico, col suo Exit. Subito dopo da Mentana c'erano Casini e Rutelli e da Vespa Fini e Fassino, che dicevano tutti le stesse cose e sfruttavano il momento solo per avere visibilità. Davvero una scena triste, soprattutto rivedere Gasparri in televisione. Evviva la varietà televisiva!! Ma in fondo ciò che conta è vendere spazi pubblicitari, non fare giornalismo degno di questo nome!!

Dopo questa filippica (:-p) chiudo con un consiglio su un libro. "L'elogio dell'ozio", saggio di Bertrand Russell. Il titolo incuriosisce e appena l'avrò finito vi farò sapere qualcosa.