
Dopo il festival di Cannes, al quale ha vinto il premio della giuria, arriva in Italia il discusso film d'animazione Persepolis dell'iraniana Marjane Satrapi. Tratto dalla grafic Novel dell'autrice e da lei stessa codiretto, il film ci porta agli eventi che portarono al potere il regime musulmano in Iran e alla sanguinosa guerra Iran-Iraq, visti attraverso gli occhi di una bambina, prima, e di una giovane donna poi. La vicenda autobiografica apre un velo di luce su eventi dimenticati in Occidente, ma lo fa con ironia, intelligenza e straordinaria sensibilità. Dalla più tenera infanzia la piccola "Marji" si trova a vivere in prima persona gli sconvolgimenti politici del suo paese, passato attraverso una rivoluzione che avrebbe dovuto cacciare lo Scià per istaurare un regime democratico, e che, invece, favorì l'istaurarsi di un regime teocratico islamico. Grazie ai racconti del suo amato zio e dei suoi genitori, la ragazza cresce libera e indipendente, mentre il suo paese viene scosso dalla guerra con il vicino Iraq. L'indipendenza e la vivacità della ragazzina suggeriranno ai genitori che l'unico modo per evitarle problemi sia mandarla in Europa. Alla fine delle scuole superiori, Marjane deciderà di tornare in Iran, dove inizierà a frequentare l'università. Ma dopo un matrimonio fallito, l'impossibilità a sottomettersi alle ferree regole del regime, la porterà definitivamente lontana dalla sua terra natale e dalla sua famiglia.
Il tocco lieve ed al contempo mai superficiale dell'autrice, la sua ironia e capacità di modulare gli eventi tragici in senso grottescamente comico, rendono il film unico, così come lo è il fumetto da cui è tratto.
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